Gino Taborro - "la tua arte ... ovunque, nel mondo" by Giuseppe Russo

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Gino Taborro

Gino Taborro, nato a Recanati nel 1944 ed ivi residente.

Ha partecipato a diversi concorsi riscuotendo lusinghieri successi.

E' presente in "Poeti nella Società" anno VII n.ro 37.

E' presente in "Poeti nella Società" anno VIII n.ro 38.

Nel 2010 alcune sue poesie sono pubblicate in "Sguardi di donne" Vol. XII (Capodarco Fermano Edizioni).

Nel 2010 ha pubblicato il suo primo volume in versi "Ignoti sentieri".

Nel 2013 ha pubblicato la raccolta in versi e prosa "Nido dei sogni".

Gino Taborro - foto
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Amore di  poesia

Cara signora poesia
fedele compagna, grande amore,
ti ho sognata, desiderata, cercata,
poi … ti sei presa tutto di me.
Sono rimasto addormentato nel sogno
ora però sono lucido e sveglio,
adesso ho capito, mi hai tradito!
Ti credi bella, importante …
“ma specchiati” non sei niente.
Puoi anche “apparire” interessante
ma poi leggendo, rileggendo:
sei inutile, noiosa, inconsistente.
Questa volta sono proprio arrabbiato.
Ti accartoccio, ti strappo, ti brucio.
Non più ricercare, studiare, notti
intere a pensare, voglio la mia libertà.
Ma ecco che invece
ritorni, mi avvolgi, mi stringi,
non hai ancora capito.
Questa vecchia penna, questo
stupido foglio, questa montagna
di carta, questo inutile sogno;
da domani saranno soltanto
triste ricordo, lontana chimera.
Ecco … adesso è l’ora
ti accartoccio, ti strappo, ti brucerò!
Tu invece ridi …
tanto lo sai che
poi mi passa e … non lo farò.

*** *** *** *** ***

Capelli grigi

Pur sapendo che è breve
sembra infinito il cammino.
Appare lontano
quel tempo di scuola
che presto finì.
Poi … lavoro, lavoro, lavoro,
guadagnare da soli
la casa, il futuro …
quasi rubato, il tempo
dedicato a lettura, cultura.
Pur sapendo che è breve
sembra infinito il cammino,
guardi nel buio e …
prosegui lo stesso
immerso nei sogni,
credendo ancora in domani.
Tanti anni che pesano
eppur non ti fermi:
ancora imparare,
cercare, studiare, sapere.

*** *** *** *** ***

IL pagliaio

Lentamente carri trainati dai buoi
trasportavano a casa prezioso fieno,
intorno ad un palo robusto
si faceva il pagliaio, un po’
ovale lindo e lisciato, si dove
ben conservare per tutto il bestiame
quando l’inverno verrà.
Le ragazze con grandi cappelli
adornati da un fiore
lavoravano duro anche loro.
Inforcavano il fieno che poi
giungeva fino alla punta estrema
ben riposto intorno al palo,
con una scala, di mano in mano …
Per tutti era un giorno di festa,
profumo di fieno, pura aria di maggio,
riunita tutta la migliore gioventù,
splendore di primavera!
Non si pensava al lavoro,
c’era vera umanità, allegria,
speranza, futuro.
Erano stanchi alla sera ma …
continuava la festa anche ballando.
Non esistevano depressioni
preoccupazioni, frustrazioni.
Semplicistica ma efficacissima
filosofia di vita, ogni giorno
il sole … dal mare sorgerà!

*** *** *** *** ***

Giovani d’oggi

Mi farò rapire dal vento
vorrei sognare in grande
più che si può!
Mi lascerò trasportare, cercherò
la sorgente di tanta potenza
che non conosce confini …
e nessuno può comandare.
Vorrei uscire da questo alveare,
da questo angusto spazietto:
vorrei vedere cosa c’è “oltre”
la siepe, il muro, il monte, il mare.
Non più immaginare,
sognare, aspettare: volare
lento e guardare, oppure
veloce e non farsi vedere.
Vorrei raggiungere mete senza remare!
Fermarmi o andare
come solo il vento può fare.

*** *** *** *** ***

Tramonto dal Monte Tabor

(Colle dell’Infinito - Recanati)

Aspri costoni di roccia,
prosperosi pendii di morbida argilla,
aspettano immobili, poi nascondono
la sfera dorata.
Svanisce roseo colore di nuvole sparse,
rosso di sera che questo orizzonte
aveva esaltato.
Verdi colline, cime biancastre,
piccoli borghi, torri, castelli, città,
con un leggero manto
d’argenteo colore allo sguardo
trasmutano in silente pianura
e poi … il profilo dei monti
disegnato a confine.
Romantica, poetica armonia,
che ogni sera le tenebre avvolge,
poi puntuale l’alba riaccende.
Tutto l’azzurro s’inonda di stelle,
voli e garriti sono acquietati,
buio che incombe si fermerà.
Per tutto il tempo
luna e lampioni spruzzano
giochi di luce fra ombra di rami.
Incomparabile percezione di quiete,
profondi pensieri, squarci di solitudine,
si perdono … tra motori che rombano,
stridore di freni, qualcosa che squilla.
Guai del moderno vivere …
ma questo sarà tutt’altro tramonto.

*** *** *** *** ***

Rumore del  mare

Questo strano rumore
di acqua ondeggiante,
questo cupo rumore che
arriva puntuale, potente,
incessante, toglie
ogni altro pensiero,
toglie il respiro.
Da uno scoglio lo seguo,
lo scruto, lo ascolto, vorrei rubare
questo grande segreto,
vorrei capire
cosa ci vuole dire.
Sembra un oscuro lamento,
una poesia che si perde dentro,
che vorrei gridare ma …
non riesco a trasformare in parole,
è soltanto rumore.

*** *** *** *** ***

Fantasie

Se tutte le mie fantasie
avessero le ali
sarebbero farfalle,
uno sciame colorato
che quando si posa
“accarezza” ogni cosa.
Un fiore, una mano,
una foglia, un ramo,
cespugli colorati
oppure una siepe,
uno spino …
Non gridano, non cantano,
non beccano, non graffiano.
Volano leggere, silenziose,
sembrano fiori
in movimento.
Non sono profumate,
diffondono soltanto
un tenero, timido, sentimento.

*** *** *** *** ***

Occhi tristi

Occhi tristi di bambini
come non vorrei vedere mai.
Riflettono il ghiaccio nel cuore
di qualche genitore
che pochi anni prima
sono stati la fonte dell’amore.
Un capriccio, una piccola follia,
non mi piace più “VADO  VIA”.
Non si deve fare.
Non si può abbandonare
quando un fiore è sbocciato,
cresce ancora e chiede aiuto.
Occhi tristi di bambini,
quando capiranno, sapranno perdonare?

*** *** *** *** ***

Vorrei

A Natale …
i bambini chiedono un dono:
una bambola, un trenino,
un cagnolino, un telefonino.
Anch’io vorrei chiedere
qualcosa che avevo,
che tanto ancora vorrei.
I miei genitori hanno perso l’amore,
si sono divisi, sono sempre preoccupati,
arrabbiati, lavorano molto,
non hanno più tempo per me.
Ti chiedo Gesù Bambino
almeno oggi riportali insieme.
VORREI … io  al  centro,
tenerli  per  mano.

*** *** *** *** ***

Soltanto mia

Giochi innocenti, corse
sui prati, compiti insieme,
poi sei volata lontano:
non mi potrò rassegnare,
ti devo cercare,
ti voglio soltanto per me.
In un sogno questa notte
con le ali senza vento
sono giunto deve sei tu:
ho sognato di volare
sopra i monti sopra il mare,
di arrivare fino a te.
Un incanto svanito
“in un momento.”
Un bel sogno d’amore
volato veloce,
come profumo nell’aria
disperso dal vento.

*** *** *** *** ***

Come una foglia

Come una foglia d’autunno
che il vento fa dondolar,
ch’è ingiallita ormai,
che presto cadrà,
mi sembri proprio tu,
si vede ogni giorno di più!
Non dire …
non dire che non è vero,
lo dicono i tuoi occhi,
si legge dal tuo volto,
tutti ormai lo sanno già,
tutti dicono presto cadrà.
Come una foglia d’autunno
forse domani, domani già,
tu cadrai così, così …
Non finirai dispersa dal vento
come una foglia d’autunno,
sarai accolta con tutto
l’amore che avrò,
vivremo insieme il futuro,
sarai tutto il mio tesoro.

*** *** *** *** ***

Natura: immensa poesia

Spuntano fiori nei rami
spogliati da gelido inverno,
leggera rugiada bagna
morbidi petali, giovani foglie,
frutti appena formati.
In silenzio assoluto, nascosti
allo sguardo aumentano i rami,
ingrossano i fusti, maturano
i frutti, germogliano i semi.
Immensa poesia madre natura
per chi sa apprezzarne il prodigio.
Benefiche piogge, raggi
di luce e calore diventano
fonte di vita, bontà di cibo,
certezze nel domani.
Dai giorni più remoti al più
lontano futuro che verrà,
con i tempi lunghi e costanti
delle quattro stagioni.

*** *** *** *** ***

La vendemmia

Sul finir dell’estate il giorno è più breve
i raggi del sole sono tiepidi ormai,
tempo di raccogliere l’uva.
Cercare tra foglie imbrunite,
staccare dai tralci i grappoli d’oro,
riposti con cura nei cesti
finivano in grande tinozza,
pigiavano forte giovani donne
con le gonne rialzate:
sbirciavano, sorridevano gli uomini,
mentre riempivano botti
con dolce prodotto.
Uomo anziano controlla
ogni giorno, decide il giusto
momento per la svinatura,
se necessario aggiunge anche
mosto bollente.
Tanto lavoro per dare al vino
gradevole gusto e brillanti colori.
Festa di San Martino in novembre
castagne di bosco e vino novello:
vicini di casa, amici e parenti,
tutti stretti in una capiente cucina.
Caminetto, organetto, barzellette,
alla fine qualcuno era un po’ brillo,
quasi normale è festa del vino novello!

*** *** *** *** ***

Un fiore un sorriso

Nel morbido verde
di un campo di grano,
in un dirupo scosceso,
in un prato disteso, “ovunque”
lo sguardo cattura sempre un fiore.
Non importa se giallo, rosso, blu …
è quella essenza di bello, di puro.
La sensazione di un fiore
nel verde di un prato,
è come il sorriso sincero
di una cara persona
che incontri in un posto affollato,
nel grigio mattino,
mentre vai a scuola, al lavoro
dove tutto è gara, contesa, duello;
dove sembra che il bello non c’è.
Qui puoi essere il fiore!
Portando ovunque un sorriso sincero,
puoi fare leggero,
il peso dei quotidiani doveri.
Come in un giorno di pioggia
puoi fare da ombrello
al grigiore … al malumore,
donando a tutti “con  un  sorriso”
un raggio di sole.

*** *** *** *** ***
Sveglia e caffè

(Voce maschile, Voce femminile)

Vm - Amore suona la sveglia
è ora, ci dobbiamo alzare
Vf - adesso no: voglio ancora dormire,
vai tu in cucina, prepara il  caffè.
Vm - La moca che bolle, un bell’odorino
mi chiama con voce suadente
Vf - fallo provare anche a me!
Vm - Porto vassoio tazzina e brioches
mi prendo un bel complimento,
Vf - vedi che bello, che bravo che sei,
quando lo vuoi sai fare!
Vm - Facciamo la lista, vado alla spesa,
al ritorno dorme ancora …
Comincio a  pulire, a fare rumore,
finalmente in pigiama appare
in cucina e subito ordina.
Vf - Metti il pentolino, fai bollire, apparecchia.
Vm - Finalmente si pranza.
Provo a dire che al pomeriggio
vorrei andare con amici a pescare
ma mi anticipa e dice severa:
Vf - Porta il cane a passeggio,
prepara la cena, io ho da fare, lo sai,
mamma, se non ce la porto io,
non può andare dalle amiche
“deve giocare a carte.”
Vm - Vita da pensionato, sono pentito,
era meglio il lavoro, il padrone,
almeno li c’era il sindacato …

*** *** *** *** ***

Ricchezza vera

Brillavano di luce e calore
gli occhi tuoi
quando incrociavano i miei,
ho sussurrato ti amo
è stato subito sì!
Cavalcando tutti i sogni più belli
ci siamo trovati abbracciati,
a volare nel limpido blu.
Non c’è ricchezza che valga
un’ora d’amore così.
Abbiamo insieme percorso
tante lunghe stagioni:
primavere fiorite, estate roventi,
autunni da nebbie offuscati,
anche gelo … fra noi.
Ogni nuova alba
l’amore è sempre rinato,
quel fil che ci lega, mai spezzato.
Tutto il nostro tempo d’amore,
ogni minuto … nei nostri ricordi.
Tanti anni volati con ali leggere;
tepore di casa, lavoro sudato,
bambini cresciuti,
capelli imbiancati.
Nostro orgoglio: soltanto l’amore!

*** *** *** *** ***

Aggirare i guai


Pane amore e fantasia,
ricetta universale
per vivere in tranquillità.
Energia nel lavoro, non
più di quanto può bastare,
tanto impegno per l’amore,
il resto in fantasia:
cantare, ballare,
trasmettere allegria.
Lungo la via della vita
ci sarà sempre
qualche cosa che non va.
Accendi la fantasia,
non ti darà proprio quel
che vuoi … ma ti aiuterà!
Davanti al muro: no sfondare,
no scavalcare, “aggirare.”
La fantasia a sempre in tasca
un’altra via!
Non correre,
non scappare mai;
la fretta porta guai!
Continua a camminare
il tuo traguardo
aspetterà … aspetterà.

*** *** *** *** ***

Cingoli: I colori del lago

Tra due costoni di roccia
mano dell’uomo ha eretto una diga,
robusta parete di ferro e cemento
ha sbarrato un piccolo fiume.
Non più campi arati, vecchie casette,
cani  legati, caprette, galline,
è nato un piccolo lago!
Due rive vicine …
Lievissima onda lentamente si forma,
non scuote granelli dorati
si infrange su erbetta di prati
che ignara e gentile si china.
Silenti colline avvolte nel verde,
boschi si estendono su arditi pendii,
lo sguardo non vola  nel vuoto
si arrende a questo ristretto paesaggio.
Autunno regala colori
foglie gialle, rossastre, marrone,
piante ancor verdi: qualche fiore
resiste, non vuole morire!
Chiuso in fondo alle valli,
prigioniero di tanta bellezza
il lago quasi scompare.
Quadro stupendo, meraviglioso.
Neanche un bizzarro pittore
potrebbe mai inventare “così tanto.”

*** *** *** *** ***

Riccioli

Sono riccioli al vento
questi capelli tuoi
quando ti metti a ballare
se li agiti un po’!
Sembrano stelle lucenti
gli occhi tuoi blu:
ti muovi leggera, quasi
volando: come una fata
che vien da lassù!
Riccioli al vento, stelle lucenti.
Con quel birichino sorriso, sembra
la luna … il tuo viso.
Quando balli sei la regina,
tutti gli occhi puntano Te.
Porti in pista l’alta pressione,
il cuore di ognuno
batte di più, batte di più!

*** *** *** *** ***

Luna stelle lampioni

Camminando di notte in città
non si vede più la luna, invece
delle stelle, soltanto lampioni!
Dicono che questo è progresso,
civiltà, ma si incontrano
assai spesso, ubriachi, banditi,
fracassoni: quasi peggio della giungla.
Quella vera coi leoni!
Di giorno tutto è assai più bello,
pulito, ordinato: (forse ho esagerato!)
Incontri ovunque tanta bella gente
indaffarata: poi leggi sul giornale,
che tutto va male,
tutto si potrà sfasciare!
Sono tanti anni che si sente
questa voce.
Forse, come una bolla
di sapone, anche questa volta
passerà: ma è chiaro ormai
qualcosa qui non va!
Da quando è scomparsa la parola “serietà…”

*** *** *** *** ***

Arte

Arte non avrà mai
confini, colori,
barriere, steccati:
costituzione, statuti, trattati, bandiere.
Volerà sempre
libera ovunque.
Bombe, fucili,
cannoni,
ostili ideali:
niente e nessuno
la potrà mai,
incatenare.
La barca affonda.
Come barca in alto mare … quando
vento e tempesta non riesci a dominare:
vedi terra, vedi il faro, ma quelle onde
alte, oscure, scompigliano la rotta,
impediscono d’arrivare.
Sono naufrago in amore,
non riesco ad approdare.
Sto perdendo la speranza,
sento che affonderò … nessuno
mi cerca, nessuno che mi vuole.
Mi  manca tanto quel sentimento,
il calore … un vero amore.
Troppo tempo ho sprecato
in moltissime avventure,
come un fiore appassito,
ora  sono  da  buttare.
Come barca in balia delle onde,
sono ormai, prigioniero dell’amore.
Ad ogni donna che mi dedica
un sorriso, vorrei donare un fiore.
Tutto il tempo che mi resta se …
Ali a questo sogno vorrà dare.

*** *** *** *** ***

Tesori del mare

Linea retta orizzontale separa
l’azzurro dal blu, infinita
ondosa distesa.
Tanti sogni spazzati dal vento;
tante ossa la in fondo,
fin dai tempi remoti
che nessuno ricorda … e tesori,
tanti tesori da sabbia sepolti.
Condottieri audaci con pochi
fidati scudieri, vele spiegate
e remare, remare …
scoprire nuove terre,
a volte soltanto avventure.
Spietati pirati in agguato
assaltano, derubano, affondano.
Ricordi, fantasie, bugiardi racconti,
pescati in acque salate.
Poi … balene, delfini, crostacei,
molluschi e piccoli pesci.
Anche questo è grande tesoro.
Oro vero per tante persone
che vivono di mare nutrendo
mogli e bambini con piccole
barche, una rete, due remi …

*** *** *** *** ***

La dolce metà

Era dolce, carina, quando …
accudiva la casa, lavava, stirava.
Che festa la sera al ritorno,
ti abbracciava!!
Ora torna stanca, lavora anche lei:
i bambini hanno compiti, li devi
aiutare, prepari da solo la cena,
lei a altro da fare.
Se poi non lavora
è più stanca che mai!
Shopping, palestra, piscina:
dove sarà quella mia dolce metà.
Con telefono a casa
ogni attimo sapevo dov’era,
ora messaggino e ti dice
son qui … son là!
Devi pensare che è vero.
Non si può dubitare …
sono guai se fai il geloso,
il paradiso lo puoi scordare!
Com’era bello quel tempo che fu.
Non c’era auto, telefono, tivù,
finita la cena tutti a dormire!
Ma l’amore … ce n’era di più.

*** *** *** *** ***

L’Amore non finirà

Non vibra più il tuo corpo
accanto a me, il tuo calore
mai più si sentirà.
Unico e solo amore mio però
sarai sempre Tu.
Tuo respiro non potrò sentire
ma lo sguardo il sorriso Tuo
vivrà uguale ogni istante in me.
Nient’altro dovrò mai cercare,
non si potrà illuminare
questa immensa oscurità.
Soltanto Tu sarai la luce, unica
stella che brillerà per me.

*** *** *** *** ***

Sognando prati fioriti

Nei miei occhi di bambino
vedevo solo cieli azzurri,
prati fioriti e rigogliosi,
ma durò poco questo sogno,
si presentò assai presto
amara e dura la realtà.
Ricordo … lunghi pianti della mamma,
conti da pagare, piccole cose
di ogni giorno sembravano
montagne da scalare.
Da tutta la mia vita questo
sogno mi fa compagnia,
ogni tanto sembra che si
avveri ma subito scompare.
Quando la vetta è
ormai vicina, ecco,
si scatena il temporale.
Scivolare ancora in fondo,
arrampicarsi, risalire …
Non posso dire certamente
che la vita cosi è bella,
eppure un po’ mi dispiace
pensare che, prima o poi,
dovrò lasciarla.

*** *** *** *** ***

Il Poeta

Un poeta si ispira di notte.
Buio, silenzio, tiepida luce
di cielo sereno, sono invito
a profondi pensieri.
Insonne lavora con acuto fervore,
sempre cercando
spiragli di luce migliore per vita futura.
Quello che esterna è come
sorgente di un fiume,
acqua limpida che sgorga
da rocce e scivola lenta
sopra un manto di sassi
fino a valle.
Magica penna scivola lenta,
scolpisce in un foglio sensazioni,
desideri, passioni,
rievoca vicende passate.
Freneticamente insegue
impossibili sogni, ardite illusioni,
anticipando talora
novità di pensiero, virtuosi ideali,
inattesi problemi.

*** *** *** *** ***

Foglio magico

Lancerò un foglio su, in alto,
spero che il vento lo prenda con sé.
Diventerà una nuvola bianca,
scritta in neretto porterà una
formula magica,
farà felice chi leggerà.
Quando la incontri sarà
soltanto più pallido il sole,
il vento la tiene su in alto,
non porta fulmini, piogge,
tempeste: una piccola nuvola
bianca che male può far.
Lo so voi pensate non durerà.
Pioggia e nuvole nere non
vinceranno, il vento è più forte.
La porterà lontano al sicuro,
con l’arcobaleno e raggi
di sole …
Ritornerà!

*** *** *** *** ***

Ultimo ricordo

Ricordo le mie braccia
aggrappate alle spalle,
alla tua testa, scivolano
lentamente per aiutarti.
Quanto era difficile
coricarti nel letto
quella sera …
Nel tuo volto
si leggeva il dolore,
nel tuo sguardo
si sentiva l’odore
del tempo che va:
ed ecco improvviso
il lampo, il tuono,
lo scroscio di pioggia,
le mie gote bagnate …
Un’altra alba per te
cara mamma
non ci sarà …

*** *** *** *** ***

La rosa

Esile fusto,
radici invadenti,
liberi rami
legati alla rete,
spine roventi,
colori brillanti,
boccioli profumati.
Bimba curiosa
vorrebbe odorare,
si punge e piange.
Corre la mamma
guarda e sorride,
l'abbraccia
le bacia il nasino
anche il viso!
Già finito dolore,
è di nuovo sorriso.

*** *** *** *** ***

La neve

Fiocchi sembrano biancastri petali,
fiori recisi, frantumati dal vento.
Verde dei prati, colline e castelli,
rami spogliati   ombrelli e cappelli
tutto di bianco la neve dipinge.
Sole cancella, tanta limpida acqua
a campi arati darà nuovo vigore,
sarà rumore nei silenti ruscelli
vuoti e tristi quasi tutta l’estate.
Neve gelata pericolo scivola,
macchine ferme disagi a chi guida.
Tutto avvolge,
quieta vita sconvolge.
Se potrai farlo sono giorni speciali
solo riposo.
Accendi il camino
godi calduccio, ti fermi a pensare.
Guarda la valle, sarà più bella che mai,
un paradiso se hai qualcuno che ami
da abbracciare.

*** *** *** *** ***

 
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